Progetto Erasmus +
I ragazzi del Liceo Cavalieri in visita alle scuole Bulgare
Erasmus è il programma di mobilità dell’Unione Europea che finanzia iniziative volte a favorire l’istruzione: gli insegnanti si incontrano sulla piattaforma eTwinning, decidono di lavorare nelle proprie classi su di un tema comune, quindi ogni scuola invia una propria delegazione a visitare le scuole partner. Ad ottobre, come precedentemente riportato, le scuole aderenti al progetto hanno visitato la nostra scuola, mentre dal 7 al 14 marzo un gruppo di ragazzi del nostro liceo si è recato in Bulgaria
Eccoci dunque in rappresentanza delle classi 2A Classico e 2B Scientifico: Elisa, Giulia, Laura e Alice!
Dal 2020 il progetto ci propone di riflettere sulle soft skills, (abilità trasversali): noi italiani organizziamo debate per sviluppare pensiero critico e tolleranza democratica, i portoghesi puntano sull’intelligenza emotiva, i bulgari sull’accoglienza, i polacchi sul gaming.
Ma vorremmo raccontarvi soprattutto del viaggio: sei giorni intensi; anche se tutte le giornate avevano una struttura simile, ogni giorno non era mai uguale al precedente. Tutto iniziava dalla mattinata, che trascorrevamo nella scuola, situata nella periferia della città.
La scuola ospitante si chiama High school 149 Ivan Hadjiiski: ospita alunni dal primo al dodicesimo al grado (da 6 anni a 18 anni). Tra le attività più interessanti i balli folkloristici bulgari: tutti i giovani, anche quelli della nostra età, amano le danze popolari.
Noi italiani, intellettuali, ci siamo cimentati con il debate: ”Is anger the right answer to a stress situation?”, un quesito di forte attualità, visto il momento che stiamo vivendo. Dimenticavamo: nei viaggi Erasmus si parla sempre e soltanto inglese. Il pomeriggio alla scoperta della città : cattedrale ortodossa di Alexander Nevski, la statua di S.Sofia e i resti archeologici del municipio romano di Ulpia Serdica portati alla luce durante gli scavi per la metropolitana. La sera: il momento adatto per visitare i luoghi della capitale messi in risalto dalle luci calde dei lampioni, di rafforzare le amicizie con i ragazzi delle altre scuole e di assaggiare i piatti tipici del paese.
Sono serviti questi giorni all’estero? Secondo noi sì: ci siamo confrontate con una realtà molto diversa dalla nostra dal punto di vista culturale, una diversità che tuttavia non è riuscita ad ostacolare il nostro desiderio di stringere nuove amicizie, legami che possiamo continuare a coltivare grazie ai social; per giunta, due dei maggiori punti di forza di questo progetto sono la possibilità di comunicare attivamente in inglese, nonché di imparare a gestire le imprevedibili situazioni che possono sopraggiungere nel corso di sei giorni lontano da casa, e dalla mamma…
In conclusione, ci teniamo a ringraziare la Scuola e l’Unione europea che ci hanno offerto l’occasione di viaggiare. Nel futuro, porteremo con noi ricordi meravigliosi legati a questa esperienza, soprattutto nei momenti in cui sembrava proprio di essere parte di una grande famiglia, tanto da dimenticarsi di appartenere a nazioni differenti.