L’homo novus: storia di una vittoria
prima parte di un articolo che ripercorre le tappe più significative della carriera politica del presidente francese, fino alla recente rielezione
Il 16 aprile 2016, il ministro dell’economia del governo Valls, sotto la presidenza socialista di Hollande, annuncia la formazione di un nuovo movimento politico, En Marche!, al fine di “uscire dal tic-tac della vita politica francese per fare le riforme che nessuno ha il coraggio di fare”. Poco tempo dopo, il 30 agosto 2016, il Candidato si dimette per divergenze politico-economiche. Il momento clou è la loi macron,
legge approvata senza il voto dell’assemblea parlamentare, in quanto senza una chiara maggioranza in parlamento. L’oggetto della legge, messo in discussione dal PS, è la raccomandazione a lavorare anche la domenica, con un aumento dei salari del 30%. Pur definendosi ottimista, la maggioranza non approva questa legge, ma passa grazie all’articolo 49.3.
Dopo le dimissioni del 30 agosto, la campagna di Emmanuel Macron si prospetta complessa. Nicolas Sarkozy annuncia la sua ricandidatura all’Eliseo per il partito di centro-destra gaullista, Les Républicains, come anche il suo ex primo ministro François Fillon. Marine Le Pen eredita il partito di destra Front National da suo padre, mentre il partito socialista, PS, non trova un forte candidato.
Il 16 novembre 2016, Emmanuel Macron decide di candidarsi per le elezioni presidenziali. Nel frattempo, l’ex presidente François Hollande decide di non candidarsi alla guida del PS, sapendo di avere problemi di voti nelle primarie del partito. Il partito repubblicano è forte nel paese e, nei sondaggi, è indicato come primo finalista al secondo turno assieme a Marine Le Pen. Tuttavia da Gennaio 2017 Les Républicains perdono molti voti a causa dello scandalo PenelopeGate.
A febbraio Macron inizia la scalata nei sondaggi, prendendo il posto de LR. E dopo numerosi dibattiti e altrettanti sondaggi, il 23 aprile 2017, il Candidato novus accede al secondo turno delle elezioni presidenziali, classificandosi al primo posto, con Marine Le Pen, classificatasi seconda. Da questa data inizia una tra le campagne elettorali più violente della storia repubblicana francese, fatta di accuse e insulti. La campagna raggiunge il suo apice con il dibattito televisivo del 3 maggio 2017 tra i due candidati.
Il 7 maggio 2017, dopo gli ultimi meeting, si tengono le votazioni. In quel giorno la Quinta Repubblica Francese cambia il volto di sé stessa: con il 78% dei voti è eletto il presidente più giovane della storia repubblicana, all’età di 39 anni. La sua prima presidenza inizia il 14 maggio 2017 e, tutt’oggi, non è ancora finita. Tuttavia la prima battaglia si conclude con le elezioni legislative del 18 giugno 2017, quando il partito En Marche!, assieme ad altri partiti di centro, ottiene la maggioranza assoluta del parlamento. Il suo primo mandato è stato oggetto di molte critiche, ma questo sarà analizzato nel prossimo articolo.
Antonio Maria Stoppini, IVB Liceo Classico